Malattie Croniche del Fegato e Steatosi

20-12-2023

L'importanza della consapevolezza

Medicina

Cos’è l’epatite?

L'epatite è un'infiammazione del fegato che può essere causata da diversi fattori, tra cui infezioni virali, uso eccessivo di alcol, reazioni autoimmuni e accumulo di grasso nel fegato (steatosi epatica). Le infezioni virali rappresentano la causa più comune di epatite, con i virus dell'epatite B (HBV) e C (HCV) che giocano un ruolo significativo. L'epatite può essere acuta, con un decorso a breve termine, o cronica, persistendo nel tempo e portando a danni progressivi al fegato. 

I sintomi dell'epatite possono variare e includere affaticamento, malessere, dolore addominale, perdita di appetito, nausea e ittero (ingiallimento della pelle e degli occhi). In molti casi, l'epatite può essere asintomatica, il che significa che la persona infetta potrebbe non manifestare sintomi evidenti.

Le epatiti croniche, spesso attribuibili ai virus B e C, rappresentano una sfida significativa nella sfera della salute pubblica. Tuttavia, recenti progressi terapeutici stanno rivoluzionando il panorama, aprendo nuove prospettive per la guarigione. Esaminiamo approfonditamente questi complessi scenari, dalle terapie innovative per le epatiti virali alle strategie gestionali per affrontare le crescenti problematiche delle malattie del fegato.

Cure

Attualmente, trattamenti altamente efficaci sono disponibili per le epatiti croniche virali, in particolare per l'epatite C, con tassi di guarigione che superano il 90%. Tuttavia, il percorso terapeutico per l'epatite B si presenta più articolato. La cronicità di queste patologie si instaura quando l'infiammazione epatica persiste per oltre sei mesi, una condizione spesso rivelata attraverso esami del sangue che monitorano gli enzimi epatici e altre variabili di laboratorio.

Le epatiti virali croniche, spesso asintomatiche, possono essere identificate casualmente durante esami di laboratorio, donazioni di sangue o indagini mediche correlate a sintomi apparentemente non collegati a un'epatite. La trasmissione avviene principalmente per via ematica, sessuale o tramite lo scambio di altri fluidi biologici. Una volta posta diagnosi, il percorso di gestione e trattamento differisce tra virus C e virus B.

Epatite C

Per l'epatite C, la ricerca dell'anticorpo anti-HCV rappresenta uno dei primi passi, ma la positività non implica necessariamente la presenza della malattia. Ulteriori accertamenti includono la ricerca dell'RNA di HCV per valutare la replicazione virale e l'identificazione del genotipo, orientando così verso una terapia mirata. Innovazioni terapeutiche, come gli agenti ad azione diretta (DAA), rappresentano un balzo in avanti, garantendo successo terapeutico e minori effetti collaterali.

La gestione delle epatiti richiede un approccio multidisciplinare, coinvolgendo specialisti come infettivologi, epatologi e oncologi. Strumenti diagnostici come l'ecografia, integrata con il fibroscan, diventano cruciali. La diagnosi e il percorso di cura sono definiti da specialisti.

Epatite B

La malattia causata dal virus B è cronica e può portare a complicanze gravi come fibrosi, cirrosi e carcinoma epatico. Il trattamento antivirale, che può durare anche un anno, è essenziale per prevenire danni al fegato. Gli inibitori della replicazione virale, farmaci orali ben tollerati, sono utilizzati per gestire la replicazione virale persistente. Il contesto multidisciplinare è cruciale nella gestione delle epatiti, coinvolgendo specialisti come infettivologi ed epatologi. Strumenti diagnostici come l'ecografia, integrata con il fibroscan, sono fondamentali, consentendo una sorveglianza accurata e la valutazione delle condizioni del fegato. 

Epatopatie su base metabolica

Oltre alle sfide legate alle epatiti virali croniche, emergono le epatopatie su base metabolica, come la steatosi epatica associata a disfunzione metabolica. Questa condizione, legata a stili di vita inattivi e obesità, coinvolge un quarto della popolazione europea, con rischi cardiovascolari significativi. La diagnosi precoce è essenziale, supportata da esami non invasivi come il FibroScan/CAP, che valutano la presenza di steatosi e fibrosi.

Nonostante l'assenza di trattamenti farmacologici specifici per la steatosi epatica, modifiche nella dieta e nell'attività fisica possono influire positivamente. Ridurre il peso, anche del 7-10%, può portare a miglioramenti significativi. La patologia, spesso paucisintomatica, comporta rischi di malattie cardiovascolari e diabete, oltre a potenziali sviluppi gravi come la cirrosi epatica e il carcinoma epatico. Con una crescente incidenza a livello globale, la steatosi epatica rappresenterà una delle principali cause di trapianto di fegato nei prossimi anni.

 

 

In conclusione, la gestione delle epatiti virali croniche e delle epatopatie su base metabolica richiede una visione ampia e integrata, sfruttando le innovazioni terapeutiche e le strategie preventive per garantire una salute epatica ottimale. Grazie agli avanzamenti nella medicina, i farmaci innovativi conosciuti come agenti ad azione diretta (DAA) hanno rivoluzionato il trattamento delle epatiti croniche virali, offrendo un successo terapeutico superiore al 90%. Anche se danni avanzati, come cirrosi e fibrosi, richiedono monitoraggi regolari anche dopo la guarigione, i DAA sono generalmente privi di significativi effetti collaterali. L'epatite C, in particolare, mostra una probabilità di guarigione elevata, ma la gestione richiede sorveglianza periodica a causa del rischio di cirrosi epatica. Diversamente, l'epatite B, contro la quale il vaccino è obbligatorio in Italia, presenta sfide maggiori, con casi in aumento a causa dell'immigrazione e della promiscuità sessuale. 

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